martedì 10 luglio 2018

Siamo arrivati

Albiano Magra, 11 giugno 2018.

Oggi arriviamo ad Albiano Magra, la destinazione finale di questo viaggio di ritorno. Da qui eravamo partiti l'11 marzo del 2016 con destinazione Göteborg, in Svezia, e qui torniamo, 27 mesi dopo.
Stiamo bene tutti e 4 e siamo felici.
Con questa lettera vogliamo salutare tutti voi che abbiamo conosciuto, e ringraziarvi per averci accolto nelle vostre case e nella terra in cui abitate, dalla Svezia alla Danimarca alla Germania alla Svizzera e infine in Italia.
Prima di partire, fra di noi ci dicevamo che questo cammino sarebbe stato la nostra Università e di fatto è stato un viaggio bellissimo durante il quale abbiamo imparato tanto e che ci ha arricchito sotto tanti punti di vista. Ora abbiamo la prova che nella stragrande maggioranza delle persone alberga la generosità, abbiamo imparato che i pregiudizi non corrispondono quasi mai alla realtà e abbiamo scoperto che gli asini l'hanno quasi sempre vinta contro la diffidenza diffusa. Gli asini hanno un ascendente misterioso sugli esseri umani e sono dei rompighiaccio infallibili, grazie a loro si sono aperte le brecce per nuove relazioni, il resto lo ha fatto la voglia di noi uomini di incontrare l'altro, di accogliere la diversità come un'opportunità di confronto costruttivo e fonte di ispirazione e la voglia di condividere le risorse a nostra disposizione, il tempo e lo spazio.
Ed ora che siamo tornati al nostro punto di partenza, possiamo  raccontare le belle esperienze e gli incontri, ognuno diverso, speciale, sincero ed onesto.
Quando ci siamo messi in cammino non sapevamo deciderci su dove fermarci a vivere, se in Italia o in Svezia, in quanto le nostre famiglie e i nostri amici più cari vivono in entrambi i Paesi, e oggi ai più piccoli raccontiamo che abbiamo la camera da letto in Svezia e la cucina in Italia e in mezzo c'è un lungo corridoio che attraversa la Danimarca, la Germania e la Svizzera, con tante porte che si aprono su un pascolo o in una casa e noi possiamo andare a bere un succo di frutta da Ove e Ruth o a mangiare un panino da Heike e Kurt o a fare una bella passeggiata da Brigitte e Erich.
Oggi conosciamo un po' di più della vita contadina e della geografia dell'Europa che abbiamo camminato. E quante persone gentili e creative ci sono.
Noi abbiamo continuato a bussare ad una nuova porta, ogni giorno, chiedendo aiuto per riparare gli asini e dare loro fieno da mangiare. E abbiamo sempre trovato uno di voi pronto ad accoglierci, anche se in alcune circostanze, a causa delle condizioni meteorologiche, era così difficile da sembrarci impossibile.
Ma dove non riusciamo ad arrivare noi arrivano gli asini, la loro presenza è stata fondamentale ed è tutt'ora perno del nostro incedere quotidiano.
Da loro abbiamo appreso tanto, confrontando la loro pazienza, la loro lentezza, la loro attitudine di non sprecare energie oltre quelle necessarie, soprattutto quando la strada è in ascesa, il loro muto scambio di informazioni e il rispetto di tutto il mondo, grande e piccolo, vicino e lontano. Loro ci hanno costretto ad osservarli e osservando loro abbiamo appreso un po' di più di ciò che è il pianeta in cui conviviamo.
La nostra scuola in viaggio è partita da loro, dalla relazione e la convivenza con questi due individui d'altra specie animale ma di fatto sono tanti i temi che abbiamo confrontato durante questi mesi e si sono amalgamati con i nostri passi, a partire dalla poliedricità delle relazioni fra individui umani, per arrivare a tematiche più enigmatiche e di difficile comprensione come per esempio la concezione del tempo o la percezione dello spazio quantico ed emotivo.
Guidato dagli asini, il nostro caravan a 12 zampe, per molti ha vestito i panni del sogno e della possibilità di dialogare con il tempo liberamente e in maniera consona all'essere vivente.
Possibilità che per fortuna abbiamo dovuto mettere in gioco fin dal primo momento a causa della convivenza con Toni e AuroraAlba, ed è diventata una delle chiavi che ha reso possibile questo viaggio. Oltre a disporre della maestria di 2 asini, in questi 2 anni ci siamo ritrovati a dover lasciare ad ogni cosa il tempo di accadere, indotti ad evitare pianificazioni a lungo termine e appuntamenti a breve scadenza. Quelle poche volte che abbiamo voluto fare un piano, perché pensavamo fosse davvero necessario, per un motivo o per l'altro non siamo riusciti a rispettare le nostre intese.
Da questo abbiamo dedotto che nella nostra condizione la pianificazione era controproducente.
Di conseguenza questo cammino si è preso il suo tempo per compiersi ed i suoi giorni sono diventati per noi lenti passi di crescita e di arricchimento che speriamo possano continuare in futuro. 
Da questa Università portiamo con noi tanti bei volti sorridenti, svariati modi di intendere e vivere la vita, e tante deduzioni a cui non eravamo ancora approdati. Tutto ciò ci piacerebbe condividerlo con voi che di fatto siete stati nostri benefattori, mettendolo forse per scritto, se troveremo le parole giuste per farlo, o rappresentandolo ad arte, ma meglio ancora sarebbe tornare a bussare alla vostra porta per parlarne direttamente con voi come abbiamo fatto in questi ultimi due anni.
Abbiamo stilato il resoconto di  questo progetto in viaggio durante il quale abbiamo lasciato a dimora più di 400 giovani alberi. L'ultimo anno in cammino è costato a "Un attimo sto arrivando" 5000 euro circa. Nel corso dello stesso anno abbiamo raccolto 1900 euro in donazioni spontanee. E voi sapete in quanti ci avete invitato nelle vostre case offrendoci il pasto quotidiano e un letto per la notte, un dato rilevante che non siamo in grado di quantificare.
I chilometri percorsi non sappiamo quanti sono di preciso ed è poco rilevante il dato numerico in confronto al fatto che per noi questi chilometri hanno volti e nomi che ci riportano in un batter d'occhio il ricordo vivido dei luoghi che abbiamo attraversato e compongono la mappa della Via Asina.
Queste ragioni ci incoraggiano a proseguire in questo progetto. Il nostro desiderio è quello di continuare a condurre Toni e AuroraAlba fra la gente per suscitare sorrisi e buonumore, per parlare della vita e continuare a distribuire alberi da fare crescere sul pianeta in cui abitiamo. E lo continueremo a fare grazie all'aiuto di chiunque vorrà farne parte, anche se non camminerete vicino a noi ma ci seguirete dalle vostre abitazioni.
Abbracciamo tutti con affetto e riconoscenza e vi diciamo ancora una volta
Arrivederci
Helena Carlo Toni e AuroraAlba